Centre International de Neurobiologie Appliquée selon Dr. Klinghardt
International Center for Applied Neurobiology according to Dr. Klinghardt |
Durante il XVII secolo si prediligeva l’utilizzo del mercurio per il trattamento delle infezioni o delle malattie croniche. Anche in questo caso ci sono voluti centinaia di anni prima che si giungesse a documentare gli effetti neurotossici e immunodepressori del mercurio.
Dai tempi di W.A. Mozart, il quale è morto proprio per un’intossicazione da mercurio in seguito a un trattamento contro la sifilide, i medici sono a conoscenza dell’aspetto grigiastro degli organi di persone morte per intossicazione da mercurio e della distruzione degli organi causata dallo stesso.
Nel caso del mercurio il dilemma terapeutico è chiarissimo: il mercurio può essere utilizzato per curare le malattie infettive ma scatena a sua volta una malattia che può causare la morte del paziente. La stessa cosa si può affermare per la maggior parte dei metalli: dosi minime possono avere effetti terapeutici di breve durata, che possono però provocare, allo stesso tempo, altre malattie. La maggior parte dei metalli, oltre a un effetto neurotossico, possiede uno spettro d’azione limitato ed un effetto cancerogeno che ne negano l’utilità.
I metalli tossici possono essere fungicidi e battericidi ma molti microrganismi hanno la capacità di adattarsi, col tempo, a sopravvivere in tale ambiente. Questo fenomeno lascia perplessi gli scienziati e mette in evidenza la grande capacità delle cellule di organismi superiori, come per esempio l’uomo, di adattarsi nello stesso modo.
A lungo termine, la situazione cambia: le cellule vengono danneggiate dai metalli tossici, mentre i microrganismi estranei si moltiplicano nell’ambiente dei metalli pesanti. I lavori di Ludwig, Voll e altri studiosi effettuati in Germania, di Omura e del sottoscritto negli USA, hanno dimostrato che i microrganismi si annidano, nelle nicchie del corpo in cui si vengono a trovare le maggiori quantità di metalli tossici. In questi siti, le cellule del sistema immunitario si indeboliscono, mentre i microrganismi proliferano liberamente. I denti, le mascelle, le placche di Peyer nella parete intestinale, il tessuto connettivo e i gangli autonomi, sono normalmente i luoghi prediletti dai metalli, dove i microrganismi si moltiplicano facilmente. Inoltre queste zone presentano dei vasi stretti, dove scorre poco ossigeno, sangue e sostanze nutritive, il ché favorisce la proliferazione di batteri, micosi e virus.
La lista dei sintomi dovuti a un’intossicazione da mercurio, pubblicata dalla DAMS (gruppo di supporto amalgama dentale) include praticamente tutte le malattie dell’uomo: le più frequenti sono l’astenia cronica, la depressione e i dolori articolari. Riassumendo: il mercurio da solo può scatenare, stimolare o aggravare tutte le malattie conosciute.
La medicina moderna ha fatto dei grandi progressi grazie alla scoperta e all’applicazione del test PCR (Polymerase Chain Reaction). Ogni malattia che venga analizzata in profondità sembra avere origine, interamente o in parte, da un’infezione cronica.
Uno studio effettuato su 10 000 persone anziane americane, ha rivelato che la maggior parte delle malattie cardiache di questi soggetti erano causate da infezioni situate principalmente nella cavità orale.
Un altro studio ha dimostrato che il 70% delle sindromi algico-disfunzionali dell’apparato masticatorio nei soggetti di sesso femminile, viene provocato dalla chlamydia trachomatis.
Il diabete giovanile è spesso causato da un’ infezione dovuta a un virus influenzale o da citomegalovirus.
Come hanno constatato Günther Enderlein e tanti altri più di 60 anni fa, un’infezione non si può sviluppare se il terreno non è stato modificato.
Invece di analizzare soltanto il pH, la capacità di osmosi ed altri fattori, propongo di diagnosticare e trattare parallelamente: il tasso e la localizzazione dei metalli e dei microrganismi patogeni nel corpo. Fino a quando i metalli tossici sono presenti nell’organismo, i microrganismi hanno una protezione che né gli antibiotici, né i prodotti di Enderlein, né la terapia all’ozono, né i raggi UV o altre terapie possono sconfiggere.
Non è facile localizzare i depositi di metallo nelle differenti parti del corpo di una soggetto in vita, poiché i test scientificamente riconosciuti si basano sull’asportazione del tessuto e sull’analisi al microscopio o altre tecniche di laboratorio.
Il metodo appropriato e semplice da imparare è il fenomeno di risonanza fra sostanze identiche del Dott. Yoshiaki Omura; sia il suo test di O-Ring che la diagnostica della regolazione autonoma sono complementari a un test clinico classico e si eseguono senza strumenti.
Il metodo del Dott. Yoshiaki Omura è uno strumento dignostico molto affidabile: esso permette non solo di constatare la collocazione e il genere di metallo presente nel corpo, ma anche quale agente disintossicante è più appropriato per eliminare il metallo.
I metalli più frequentemente trovati sono: mercurio, piombo, alluminio, cadmio.
Le sostanze disintossicanti maggiormente utilizzate sono: DMPS, DMSA, Captomer, D-Penicillamina, vitamina C per endovena, Glutathion per endovena, CH-7, DL-Metionina (Redoxal), amminoacidi a catena ramificata, Clorella pirenoidosa, Chitosan, carbone attivo, coriandolo e romice giallo.
Ho sviluppato degli approcci non biochimici, che includono la mobilizzazione elettrica (per mezzo di un elettroblocco), la mobilizzazione tramite la lampada a vapore e molti altri.
Si deve tenere sotto controllo la progressione e il percorso delle malattie croniche e considerare i seguenti punti:
Grazie a questo metodo, molti pazienti affetti da malattie croniche che non reagivano alla terapia, si sentiranno meglio o guariranno.
Gli argomenti esposti fino a questo punto non risolvono tuttavia il problema principale: perché il mercurio si deposita in alcuni soggetti?
Il mercurio si deposita nell’ipotalamo (provocando una serie di problemi ormonali), o nel sistema limbico (e può provocare depressione), nelle ghiandole surrenali (astenìa), nelle ossa (osteoporosi, leucemia), nel bacino (cistite interstiziale), nelle ghiandole autonome e sensoriali (sindrome di dolori cronici), nel tessuto connettivo (sclerodermia, lupus), nei nervi cerebrali (tinnito, cataratta, perdita dell’olfatto ecc. ), in vari muscoli (fibromialgia).
Come si può supporre si possono elencare molti fattori scatenanti:
L’ultimo punto è senz’altro il più diffuso e determinaquale metallo andrà a depositarsi in quale parte del corpo e di quale agente infettivo prospererà nell’organismo. Questo punto è stato nascosto dalla maggior parte dei terapisti a causa della mancanza di procedimenti terapeutici rapidi ed efficaci.
Ho sviluppato una sorta di Psicoterapia di Bio-Feedback, chiamata Psycho-Chinesiologia.
Il nucleo di questa procedura è il “dialogo con l’inconscio”. Tutti i metodi di Bio-Feedback possono venire utilizzati al fine di ottenere risposte e di dialogare con l’inconscio (test muscolari, EAV, encefalo bio-feedback ecc.). Lo scopo della tecnica è:
1) scoprire i traumi del passato non risolti
2) elaborare tali informazioni al fine di permettere al paziente e/o alla sua famiglia di “ritrovare” la salute (testo di studi di psicochinesiologia, Edizioni Hermann Bauer, Friburgo, 3a edizione 1999, in lingua tedesca).
I pazienti che avevano ottenuto scarsi risultati con una precedente terapia con i prodotti Enderlein, hanno manifestato forti reazioni alla terapia di psico-chinesiologia. Forti emozioni e credenze radicate nel loro inconscio hanno potuto essere rimosse, permettendo così unariconciliazione fra i membri vivi e morti della famiglia. Dopo questa terapia tutti i parametri biologici tornano alla normalità (pH sanguigno, osmosi, conduttività, livello ormonale, minerale ecc. ).
Il “modello di malattia” che è risultato da queste differenti osservazioni è il seguente:
Il sintomo è quello che si vede e spesso quello che conduce il paziente a venire a farsi visitare.
Al di sotto di questi sintomi si trovano spesso delle infezioni croniche. Dietro le infezioni, troviamo un terreno modificato dai metalli pesanti. Dietro i metalli scopriamo spesso la ragione per cui è sorta la malattia (eccetto le esposizioni): perché proprio quel metallo e perché si insedia proprio in quella zona? Tutto è deciso dal subconscio, che determina così l’importanza e lo spazio-tempo del meccanismo psico-emotivo non risolto.
Il trattamento è allora molto semplice:
1) aiutare il paziente a risolvere il blocco emotivo,
2) dargli il prodotto antibiotico attivo appropriato,
3) somministrargli il disintossicante appropriato per il metallo.
Se si segue questo percorso, i prodotti Enderlein sono spesso sufficienti per restituire benessere al paziente che sta guarendo.
Ecco una lista da ricordare:
Notakehl, Pefrakehl, Quentakehl in caso di malattie acute, Utilin, UtilinS, Latensin, Recarcin, Arthrokehlan A, Sanukehl Cand e Albicansan in caso di malattie croniche. Nel caso di trattamenti di lunga durata si usano spesso i prodotti Nigersan o Mucokehl.
La decisione di alcalizzare o no (Alkala, Sanuvis) o di utilizzare dei cofattori (Citrokehl) dovrebbe essere testata in modo individuale con la PK.
Questi metodi, costosi e complicati, sono spesso inutili. Se a volte i prodotti di Enderlein sembrano non essere sufficienti, provocano invece delle reazioni forti ed efficaci.
Il numero dei prodotti che deve avere un medico o un terapeuta deve essere ridotto. Il tempo di una seduta diminuisce e la buona riuscita è più importante.